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mercoledì 19 novembre 2014

ANTONIO RIVA LO STILISTA DEI STILISTI

Non bastava la lista nozze da nababbi. A creare scompiglio sulle nozze Hunziker-Trussardi è arrivato pure lui, Antonio Riva. Riva è stato l’autore del magnifico abito da sposa della conduttrice che pure impalmava un uomo il cui cognome, Trussardi, appunto, nella moda ha un certo peso.
 
Intervista
Domanda. Riva, ma che fa, lo stilista degli stilisti?
Risposta. Beh, io ho anche fatto l’abito ad Alessandra Gucci, ho fatto l’abito ad Alessandra Cerruti e poi, si, è arrivata Michelle.
Domanda. Ma erano in sciopero tutti gli atelier?
Risposta. A un certo punto me lo sono chiesto anch’ io. Ognuno di quei nomi, credo, sia leader nel suo settore, e la sposa è un setttore un po’  particolare. L’abito è specialissimo . Nel corso del tempo sono stato molto apprezzato in questo segmento. Anche gli addetti ai lavori. Che altro posso dire?.
Domanda. Ma chi è nella moda è più capriccioso?
Risposta. Al contrario. Sono, invece, delle persone che mi hanno lasciato molta carta bianca. Magari, le ragazze che non appartengono a questo mondo, della moda o dello show, sono meno sicure sulle scelte…  Con le tre citate c’è stata una sorta di sintonia, è stato, direi, persino molto facile.
Domanda. Forse c’è un rituale che una sposa si aspetta, che va oltre la confezione dell’abito, dunque anche chi ha a che fare con la moda vuole qualcosa di meno pret-a-porter?
Risposta. Ma è un momento magico per qualsiasi ragazza, si crea emozione che va ben oltre, appunto, la confezione.
Domanda. Nel suo atelier che clima si respira?
Risposta. Io ho un team di ragazze eccezionali. Loro, con le future spose, instaurano un rapporto, dire, quasi sempre d’amicizia e di vera confidenza. Così deve essere. Al di là dell’abito, si diceva, no?.
Domanda. Ma non vogliono avere il rapporto diretto con lei?
Risposta. Ma io almeno una volta le vedo, poi, gli impegni di lavoro non mi permettono di seguire l’intera costruzione del vestito. Impegni che, fortunatamente, si sono anche intensificati proprio dopo l’aver vestito Michelle Hunziker.
Domanda. La sposa, però, è considerata quasi la cenerentola della moda. E’ il settore meno considerato, con un certo snobismo, dagli stilisti. Perche?
Risposta. Era così prima, ora quasi tutti gli stilisti hanno almeno una capsule collection dedicata. Io, sarà una mia perversione, ma è il genere, la sposa, che prediligo. Poi faccio anche altre linee, per la sera, per esempio… Ma la sposa è per i sognatori come me. Anche perché con il pret-a-porter si fanno altri numeri.
Domanda. In effetti, se una torna una seconda volta da lei non è un bel segno. Per la sposa, almeno.
Risposta. Ma nooo (ride), ma le stesse spose che vengono da noi, per occasioni particolari, per gli abiti da sera o da cocktail, per esempio, ritornano. Quelle sono mie collezioni che io chiamo di pret-à-couture.
Domanda. La sposa che le ha dato più soddisfazione, dunque, è stata la Hunziker?
Risposta.Indubbiamente quel matrimonio mi ha dato grande soddisfazione, non soltanto dal punto di vista mediatico, ma anche perché ho trovato in Michelle una persona molto carina, disponibile e gentile. Ma   ogni sposa mi dà gioia, specie quando rappresenta una sfida.
Domanda. Sfida?
Risposta. Magari una ragazza non perfetta può essere, comunque, meravigliosa. Anche perché, è evidente, vestire la Hunziker non è la cosa più difficile nel mondo.
Domanda. A proposito di mondo, ma è vero che volgerà alla volta del Medio Oriente?
Risposta. Apriremo a Dubai, in una struttura che si chiama La Villa, dove ci sono le eccellenze italiane. E’ un periodo nel quale siamo molto apprezzati da quel mercato. E poi, in previsione, c’è Londra.
Domanda. Beh, quello è un mercato difficile, nel suo settore ci sono delle vere eccellenze in Gran Bretagna.
Risposta. Infatti, noi apriremo in una zona vicino a San Lorenzo che è piena di atelier da sposa(ride). Ma qui gravita tutta una clientela d’eccezione. Poi Londra è una fonte inesauribile di ispirazioni, una porta aperta sul mondo di tutto quel che è moderno e contemporaneo. Per altro io sono, come dire, entrato dalla porta principale perché ho disegnato gli abiti per un soprano che ha appena debuttato a Covent Garden, Carmen Stuarda.
Domanda. Riva, ma qualche svirgolata, qualche meringa, lei l’avrà pur fatta, suvvia, confessi.      
 Risposta. Ma nooo, anche se davvero nel mio settore… vediamo, ecco, basta una ruche di troppo ed ecco il disastro, il confine fra quel che è elegante e chic e quel è kitsch è sottilissimo. E’ un attimo.

  


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