Non bastava la lista nozze da
nababbi. A creare scompiglio sulle nozze Hunziker-Trussardi è arrivato pure
lui, Antonio Riva. Riva è stato l’autore del magnifico abito da sposa della
conduttrice che pure impalmava un uomo il cui cognome, Trussardi, appunto,
nella moda ha un certo peso.
Intervista
Domanda. Riva, ma
che fa, lo stilista degli stilisti?
Risposta. Beh, io ho
anche fatto l’abito ad Alessandra Gucci, ho fatto l’abito ad Alessandra Cerruti
e poi, si, è arrivata Michelle.
Domanda. Ma erano in
sciopero tutti gli atelier?
Risposta. A un certo
punto me lo sono chiesto anch’ io. Ognuno di quei nomi, credo, sia leader nel
suo settore, e la sposa è un setttore un po’
particolare. L’abito è specialissimo . Nel corso del tempo sono stato
molto apprezzato in questo segmento. Anche gli addetti ai lavori. Che altro
posso dire?.
Domanda. Ma chi è
nella moda è più capriccioso?
Risposta. Al contrario.
Sono, invece, delle persone che mi hanno lasciato molta carta bianca. Magari,
le ragazze che non appartengono a questo mondo, della moda o dello show, sono
meno sicure sulle scelte… Con le tre
citate c’è stata una sorta di sintonia, è stato, direi, persino molto facile.
Domanda. Forse c’è
un rituale che una sposa si aspetta, che va oltre la confezione dell’abito,
dunque anche chi ha a che fare con la moda vuole qualcosa di meno
pret-a-porter?
Risposta. Ma è un
momento magico per qualsiasi ragazza, si crea emozione che va ben oltre,
appunto, la confezione.
Domanda. Nel suo
atelier che clima si respira?
Risposta. Io ho un
team di ragazze eccezionali. Loro, con le future spose, instaurano un rapporto,
dire, quasi sempre d’amicizia e di vera confidenza. Così deve essere. Al di là
dell’abito, si diceva, no?.
Domanda. Ma non vogliono
avere il rapporto diretto con lei?
Risposta. Ma io
almeno una volta le vedo, poi, gli impegni di lavoro non mi permettono di
seguire l’intera costruzione del vestito. Impegni che, fortunatamente, si sono
anche intensificati proprio dopo l’aver vestito Michelle Hunziker.
Domanda. La sposa,
però, è considerata quasi la cenerentola della moda. E’ il settore meno considerato,
con un certo snobismo, dagli stilisti. Perche?
Risposta. Era così
prima, ora quasi tutti gli stilisti hanno almeno una capsule collection
dedicata. Io, sarà una mia perversione, ma è il genere, la sposa, che prediligo.
Poi faccio anche altre linee, per la sera, per esempio… Ma la sposa è per i
sognatori come me. Anche perché con il pret-a-porter si fanno altri numeri.
Domanda. In effetti,
se una torna una seconda volta da lei non è un bel segno. Per la sposa, almeno.
Risposta. Ma nooo (ride),
ma le stesse spose che vengono da noi, per occasioni particolari, per gli abiti
da sera o da cocktail, per esempio, ritornano. Quelle sono mie collezioni che
io chiamo di pret-à-couture.
Domanda. La sposa
che le ha dato più soddisfazione, dunque, è stata la Hunziker?
Risposta.Indubbiamente
quel matrimonio mi ha dato grande soddisfazione, non soltanto dal punto di
vista mediatico, ma anche perché ho trovato in Michelle una persona molto
carina, disponibile e gentile. Ma ogni sposa mi dà gioia, specie quando
rappresenta una sfida.
Domanda. Sfida?
Risposta. Magari una
ragazza non perfetta può essere, comunque, meravigliosa. Anche perché, è
evidente, vestire la Hunziker non è la cosa più difficile nel mondo.
Domanda. A proposito
di mondo, ma è vero che volgerà alla volta del Medio Oriente?
Risposta. Apriremo a
Dubai, in una struttura che si chiama La Villa, dove ci sono le eccellenze
italiane. E’ un periodo nel quale siamo molto apprezzati da quel mercato. E poi,
in previsione, c’è Londra.
Domanda. Beh, quello
è un mercato difficile, nel suo settore ci sono delle vere eccellenze in Gran
Bretagna.
Risposta. Infatti,
noi apriremo in una zona vicino a San Lorenzo che è piena di atelier da
sposa(ride). Ma qui gravita tutta una clientela d’eccezione. Poi Londra è una
fonte inesauribile di ispirazioni, una porta aperta sul mondo di tutto quel che
è moderno e contemporaneo. Per altro io sono, come dire, entrato dalla porta
principale perché ho disegnato gli abiti per un soprano che ha appena debuttato
a Covent Garden, Carmen Stuarda.
Domanda. Riva, ma
qualche svirgolata, qualche meringa, lei l’avrà pur fatta, suvvia, confessi.
Risposta. Ma nooo,
anche se davvero nel mio settore… vediamo, ecco, basta una ruche di troppo ed
ecco il disastro, il confine fra quel che è elegante e chic e quel è kitsch è
sottilissimo. E’ un attimo.
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