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lunedì 17 novembre 2014

MILENA GABANELLI: MAI PIUMA FU COSI PESANTE



Oltre 3,1 milioni di spettatori con il 13,41 % di share, meglio della puntata dedicata alla pizza del 5 ottobre e meglio dell’inchiesta sul caffè espresso del 7 aprile 2014. Ma «Siamo tutti oche» (con il racconto della spiumatura «da vivo» degli animali per l’imbottitura delle giacche a vento e il trasferimento delle produzioni delle griffe del lusso all'estero) ha anche innescato una potente reazione sui social
network: dal bar sotto casa a Facebook non si parlava d’altro. Un nuovo colpo per Milena Gabanelli e la sua squadra.

Intervista
Domanda. Che cosa ha dato il via all’inchiesta
«Siamo tutti oche»?
Risposta. «Una segnalazione arrivata dopo un’altra inchiesta su una serie di fallimenti di aziende manifatturiere del Sud».
Domanda. È nata quindi prima l’inchiesta sulle
piume o sul sistema produttivo delle griffe del lusso?
Risposta. «La storia delle piume è stata una scoperta anche per noi, mentre il tema delle
griffe che delocalizzano, cioè spostano all’estero la produzione, ci è caro. La prima inchiesta, sempre di Sabrina Giannini, è del 2007».
Domanda. In Borsa il titolo Moncler, l’azienda
al centro del servizio, ha perso l’8% circa. Prima di andare in onda si è posta il problema delle ripercussioni?
Risposta. «Non è la prima volta che ci occupiamo di aziende quotate, e il problema me lo pongo sempre. Ma quando hai argomenti di interesse pubblico cosa deve prevalere in una società democratica?».
Domanda. Notizie dai legali della Moncler?
Risposta. «Per ora no».
Domanda. I social sono impazziti. Altre reazioni?
Risposta. «Sì, il mondo dei produttori in conto terzi che queste scelte, non solo di Moncler, ha messo in ginocchio».
Domanda. Nella puntata ha lanciato due appelli: all’Unione Europea perché metta al bando la pratica della spiumatura da vivo. Echi da Bruxelles?
Risposta. «No, ma so che alcuni parlamentari
hanno avviato delle mozioni».



Domanda. Mentre agli imprenditori ha detto:
«Adesso che siete ricchi, potete concedervi il lusso di credere un po’di più nel nostro Paese?». Reazioni?
Risposta. «Nessuna».
Domanda. Un uso accattivante della grafica, alcuni inserimenti ironici… State cedendo all’informazione spettacolo?
Risposta. «Ricorriamo a tutti gli espedienti narrativi per rendere più gradevoli e comprensibili racconti complessi».
Domanda. Caffè nella passata stagione, ora pizza e piumini. Tutti colpi ad alto effetto mediatico. Caso o strategia?



Risposta. «Nessuna strategia, basta guardare i nostri 17 anni di storia: ci occupiamo di temi popolari e di temi più “specialistici” da sempre, e i risultati non sono sempre così scontati. Fummo i primi a fare un’inchiesta sui prodotti finanziari derivati nel 2007, quando nessuno sapeva cosa fossero, e abbiamo ottenuto il 14% di share».
Domanda. Mancano sei puntate alla fine di questo ciclo: altri botti in vista?
Risposta. «Montepaschi, municipalizzate, perché non facciamo lavorare i carcerati… se saranno botti però ve lo dico poi…»

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