Mancano due ore
all’inizio dello spettacolo. Le prove al Teatro Galleria di Legnano (MI) sono appena
finite, Paolo Conte è molto concentrato e un po’ teso, glielo si legge negli
occhi. Indossa un completo scuro e una polo chiara. Dopo una forte stretta di
mano, entriamo nel suo camerino. Lui si siede, incrocia le gambe e mi guarda
negli occhi aspettando la prima domanda. Gli chiedo come sta. Sorride e fa un
lungo sospiro. «Sono un po’ affaticato, glielo confesso. Ma per lo spettacolo
non vedo l’ora. Sono prontissimo».
Intervista
Domanda. Quali persone immagina di trovare in platea questa sera?
Risposta. «Al mio esordio avevo un pubblico
solo maschile, fatto di persone che trovavano nelle mie parole una consolazione
per le loro sconfitte sentimentali. Le donne sono arrivate in un secondo
momento, portando ai concerti un clima più colorato e frizzante. Oggi il mio
pubblico è la somma di queste due parti».
Domanda. Cosa la rende un artista felice a 77
anni?
Risposta. «La mia gioia inizia quando compongo la
musica di una canzone e finisce quando sul palco, come succederà stasera, la sento
suonare da un’orchestra».
Domanda. Cosa ne dice del buon esordio del suo
ultimo album «Snob» nella nostra Super classifica?
Risposta. «Mi gratifica, ma quando
vendere diventa una gara preferisco non correre».
Domanda. Lo sa che il rapper Fedez ha consigliato di ascoltare
«Snob»?
Risposta. «È giudice di “X Factor”,
vero? Mi fa piacere che ci sia ancora un po’di rispetto per i vecchi maestri (ride). Se
lo conosce, per favore, lo ringrazi da parte mia».
Domanda. Segue «X Factor»?
Risposta. «No,
ma ho conosciuto Mika. È da tanti anni che si proclama mio grande fan, allora abbiamo fatto in
modo di incontrarci. È simpaticissimo, una persona davvero brillante».
Domanda. Oggi i giovani la musica la
scaricano, lei come se la procurava?
Risposta. «Avevo
dei genitori molto giovani e temerari. In barba alle regole fasciste,
andavano a recuperare illegalmente nei
porti navali i dischi di artisti internazionali. A Genova o a Venezia, per
esempio. Era una caccia al tesoro».
Domanda. Lei ha
iniziato scrivendo canzoni per altri artisti. Che consiglio può dare ai giovani
autori italiani?
Risposta. «Di
non seguire le mode, ma di farle nascere».
Domanda. Lei
non ha creato delle mode, ma colonne portanti della musica italiana.
Risposta. «Non
prendo il merito da solo, ho avuto la fortuna di dare i miei pezzi a grandi
voci come Adriano Celentano. Se “Azzurro” l’avessi presentata io, non avrebbe avuto lo stesso successo».
Domanda. Ne è sicuro?
Risposta. «Non del tutto, chissà».
Domanda. L’ultima
volta in cui ha dato una sua canzone a qualcun altro è stata nel 2010 a Malika
Ayane.
Risposta. «Quando si offre una
canzone a qualcun altro bisogna dare molta fiducia. Seguire lo sviluppo,
controllare che non venga stravolta. Caterina Caselli(discografica di
Malika, ndr) mi ha corteggiato con
gentilissima insistenza
e ho accettato. Con grande soddisfazione, alla fine».
Domanda. Nella scaletta dei suoi concerti le
nuove canzoni quasi non ci sono. È insolito, lo sa?
Risposta. «Voglio che le persone
abbiano il tempo di vivere le mie canzoni più recenti. Preferisco evocare la nostalgia
per le cose che amano da tempo. I brani di “Snob” li sentirete nel prossimo
tour (ride)».
Domanda. Ha visto l’imitazione che le hanno dedicato a «Tale e quale show»?
Risposta. «L’ho
vista in diretta perché miavevano avvisato da giorni. Sapevo
che Luca Barbareschi avrebbe fatto due mie canzoni ed ero troppo curioso,
non potevo non vederlo. L’effetto era carnevalesco, ma ho apprezzato l’omaggio».
Domanda. In
quarant’anni di carriera, cosa ha capito della musica?
Risposta. «Mi
sono domandato più volte se è necessario capirla oppure smettere di provare a
comprenderla. Ha avuto momenti esaltanti e insopportabili. Rimane un dono».
Domanda. Le capita ogni tanto di
fare bilanci personali?
Risposta. «Non è
facile, ogni tanto ci sono brutti pensieri. Ma oggi sono più felice di
quando ero giovane. Quando ti guardi indietro
e sai di aver fatto il lavoro che ami per tutta la vita, non puoi che sentirti
in pace con il mondo».
Nessun commento:
Posta un commento