Comunichiamo l’indirizzo al tassista
e lui si illumina;<<Ah, è la via dove abita Belen! Io l’ho portata un
paio di volte sa?>>. Lui non può saperlo ma è proprio lì che siamo
diretti! Una volta a destinazione, la showgirl argentina ci accoglie(è appena rientrata
dalla palestra;<<Tre, quattro volte la settimana faccio “Crossfit”: il
mio sfogo, una specie di terapia!>>), nella classifica tenuta da casa.
Una tuta zebrata attillatissima con top coordinato. Il tempo di un caffè(io),
una spremuta(lei) e una coccola(per il figlio Santiago che marca il territorio)
e si comincia. Dal successo di <<Tu si que vales>>, naturalmente. Sono
molto contenta. L’inizio un po’ lento lo avevamo messo in conto, bisognava
carburare. Ma le cose sono andate subito a posto.
Ormai sembra a suo agio nel
ruolo di presentatrice
Si, anche se ammetto che il varietà
mi manca. Produrlo purtroppo costa tantissimo e in Italia in questo momento
mancano i soldi.
<<Tu si que vales>>
si registra a Roma. Come si concilia con il ruolo di mamma?
Senza alcun problema . Se vado via
più di un giorno porto il piccolo con me. Negli studi non potrebbe entrare ma
Maria chiude un occhio. E’ diventato la mascotte. Se non lo porto guai! E anche
lui è a suo agio. I bambini sono attratti dalle luci e lui si elettrizza. Lo
show poi è pieno di personaggi strani…>>.
Com’è cambiata la sua vita
con l’arrivo di Santiago?
Me ne occupo io e cerco di non
viziarlo. A volte lo lascio con il padre o alla tata, ma in generale passo più
tempo possibile con lui. E’ più impegnativo di quanto pensassi. Prima c’ero
solo io: adesso continuo a fare tutto, ma in modalità turbo, perché mi sento in
colpa se non sto con lui.
Anche lei cominciò con un
talent, l’argentino <<Super M>>.
Caspita, come lo sa? Non me lo aveva
mai chiesto nessuno! Ero piccola, una ragazzina di 15 anni. Era un concorso
importante, dove le concorrenti sperimentavano che cosa significa essere una modella.
Si vinceva un contratto con Ricardo Pineiro, la più grande agenzia argentina.
Arrivai all'ultima tappa, nel gruppo delle ultime otto e alla fine ottenni lo
stesso il contratto e partii per il Messico. La mia carriera professionale è
nata lì.
Più tardi, arrivata in
Italia, ha vissuto tre anni da clandestina. Oggi i poliziotti le chiedono una foto ricordo, ma
quel tempo l’avrebbero espulsa.
Eccome! Se mi avesse beccata la
polizia non avrei potuto rientrare in Europa per dieci anni. Teoricamente avrei
dovuto starmene in Argentina aspettando la burocrazia ma decisi di rischiare. Una
volta sono stata bloccata per 48 ore a
Fiumicino. Per fortuna poi sono venuti a liberarmi quelli dell’agenzia! Quegli inizi
burrascosi hanno forgiato il mio carattere. Se oggi sono qui è grazie a tutto
questo.
Non ha mai avuto voglia di
sfondare in Argentina?
Mi hanno proposto varie cose, ma mi
basta l’Italia. E poi ho un problema con
la fama: mi piace il mio lavoro ma non amo ritrovarmi i paparazzi sotto casa o
al supermercato. Sono gelosa dei miei momenti. Non è facile vivere 2 ore al
giorno con gli occhi puntati addosso.
Eppure posta tante foto su
i social.
Ma che c’entra? E’ diverso. Un conto
è fare un selfie, un saluto per i fan, quando ne ho voglia io, un altro essere
assediata.
Nel 2014 ha compiuto 30
anni. Una tappa importante, quella dei primi bilanci…
Ma quelli li ho sempre fatti e non mi
stancherò mai di dire che sono tanto fortunata; ho fatto tutto quello che
desideravo: Sanremo, tre volte, lo spot della Tim, “Scherzi a parte”. Ho una
bella famiglia….Più di così cosa potrei desiderare?.
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